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Competenze manageriali nella scuola: la leadership
Leadership trasformazionale o trasformativa applicata alle scuole
Competenze manageriali nella scuola: la leadership
Negli ultimi mesi le istituzioni hanno posto l’attenzione sull’importanza delle competenze manageriali all’interno del sistema scolastico.
“Tutte le figure che devono dare spessore alla scuola, quindi sia docenti che tecnici, devono poter gestire un’organizzazione complessa come la scuola. Quello che si chiama middle management”.
Era questa l’indicazione dell’ex-ministra Azzolina, ripresa recentemente dal Ministro Patrizio Bianchi come una massima priorità della scuola.
Quando si parla di management all’interno della scuola, privata o pubblica che sia, uno dei soft skill più rilevanti è quello della Leadership.
Secondo numerosi studi condotti da università americane e inglesi su scuole di ogni tipo non esiste nessun caso di una scuola in grado di migliorare il rendimento degli studenti "in assenza di una leadership di talento".
Ma come la leadership di presidi, dirigenti scolastici, insegnanti, docenti, proprietari di scuole private può migliorare l’apprendimento degli studenti? Cosa intendiamo per leadership all’interno delle scuole e come si può esercitare?
Leadership scuola
Leadership trasformazionale o trasformativa applicata alle scuole
Un’analisi condotta dalle Università di Nottingham e di Oxford identifica la leadership trasformazionale come uno dei fondamenti dei modelli di leadership all’interno delle scuole.
“lI leader trasformazionale è colui che stimola e ispira i collaboratori e seguaci ad ottenere risultati straordinari e a sviluppare le loro capacità di leadership. Il leader trasformazionale aiuta i collaboratori e seguaci a crescere e a trasformarsi in leader a loro volta, responsabilizzandoli e allineando gli obiettivi dei singoli, del leader, del gruppo e dell’organizzazione.”
La leadership trasformazionale ha quindi a che fare con la costruzione di una visione condivisa, di strategie di ristrutturazione e riallineamento dell'organizzazione, fino allo sviluppo del personale e al coinvolgimento della comunità esterna (genitori, studenti…). Il leader trasformazionale è colui che sa gestire un gruppo di lavoro in modo efficace e vincente.
Leadership trasformazionale
La guida per i leader di successo nelle scuole
I leader trasformazionali in una scuola (presidi, proprietari, dirigenti, docenti collaboratori con la dirigenza etc.):
- Motivano i colleghi, stabilendo uno scopo di base condiviso come stimolante per il lavoro di ciascuno. Il leader motiva, ispira a fare di più e meglio in virtù di un obiettivo condiviso dal gruppo.
- Chiariscono ruoli, obiettivi, organizzano e pianificano, influenzando in modo positivo e significativo lo stress degli insegnanti, il senso che ciascuno ha sull’efficacia del proprio lavoro e del proprio impegno organizzativo.
- Si dedicano a ciascun insegnante in modo individuale, attraverso l’ascolto dei problemi e delle idee in modo proattivo.
- Si preoccupano di sviluppare le competenze di ogni singolo, tenendo conto non solo delle esigenze della scuola, ma anche delle attitudini di ciascun docente
- Promuovono l'accesso regolare a una serie di opportunità di apprendimento e sviluppo professionale dei docenti
- Si occupano di gestire la resistenza al cambiamento all'interno del personale con strategie volte a migliorare la partecipazione dei docenti ai nuovi asset
- Riconoscono e premiano il buon lavoro e forniscono feedback non solo negativi, ma soprattutto positivi
- Si pongono come “esempio”, "mettendo in pratica ciò che predicano", in un’ottica di coerenza
- Hanno una visione “aperta”, finalizzata a creare relazioni produttive con i genitori e gli studenti, e sono in grado di “guardare oltre”, connettendo la scuola con un ambiente più ampio.
I leader trasformazionali hanno effetti non solo sulla qualità del lavoro dei docenti, creando un ambiente sano e stimolante, ma hanno soprattutto riflessi più o meno diretti sull'apprendimento degli studenti e sul loro benessere all’interno del sistema scolastico. Ecco perché nella “buona scuola” non devono mancare i leader.