La creatività in azienda

Tecniche per sviluppare creatività e pensiero creativo in azienda

Allenati alla creatività

Dopo aver approfondito il concetto di soft skills e creatività nel nostro primo articolo, scopriamo ora come possiamo diventare coach di noi stessi e della nostra azienda allenando il nostro cervello alla creatività. Ecco alcune semplici tecniche per sviluppare il pensiero creativo.

1. Prenditi del tempo per essere creativo

Un recente studio di Harvard dedicato allo sviluppo di un modello di connettività cerebrale associato alla generazione di idee ha evidenziato come le menti più creative siano quelle che hanno forte connettività tra tre reti del cervello: (vagabondaggio della mente, pensiero concentrato e attenzione selettiva). Permettere al nostro cervello di vagabondare alla scoperta di nuove idee richiede indubbiamente tempo. Un tempo, che non può essere soltanto rubato tra una mail e un meeting. Bisogna “schedulare” in agenda un appuntamento (magari settimanale) da dedicare ai progetti creativi. Vedrai che con un po’ di concentrazione e pratica le idee arriveranno!

Neuroscienze e creatività

2. Predisponi te stesso alla creatività

Gli studi più recenti mostrano come la creatività nasca dall’intersezione di elementi legati al pensiero e al ragionamento (cognitivi) con aspetti che fanno riferimento a intuizione ed emozioni (non cognitivi).

Questo significa che durante il processo creativo è necessario non far prevalere completamente la dimensione razionale: non esistono idee buone e idee cattive e non bisogna essere troppo critici con sé stessi.

Sarà soltanto in una fase successiva che analizzando in modo razionale le idee raccolte si deciderà se vale la pena realizzarle o meno. Quindi allontana la paura di sbagliare e inizia a pensare liberandoti dai preconcetti!

3. Punti di vista alternativi: il metodo dei 6 cappelli

Il metodo dei 6 cappelli è stato inventato da Edward de Bono, il padre del concetto di “pensiero laterale”, ovvero il pensiero stimolante, fantasioso, che ama le associazioni mentali e che si contrappone alla logica sequenziale che ragiona per deduzioni, dimostrazioni e approfondimenti.

Il metodo dei 6 cappelli può essere utilizzato sia in gruppi di persone che individualmente per favorire il processo creativo. È particolarmente efficace per rendere più produttivi e creativi i meeting aziendali perché stimola la creatività di gruppo senza conflitti.

Il metodo parte dal presupposto che una qualunque questione possa essere analizzata da angolazioni differenti. È chiaro che ognuno di noi ha un proprio stile di pensiero e un proprio punto di vista, ma più siamo disponibili a uscire dalla nostra confort zone e ad aprirci ad altri modi di pensare, più lo scambio reciproco creerà delle occasioni per sviluppare la nostra creatività e arricchirci.

 

Il metodo dei sei cappelli

Il cappello bianco

Il bianco è un colore neutro: il cappello bianco riguarda quindi fatti e dati oggettivi. È il colore della RAZIONALITÀ e della NEUTRALITÀ.

  1. Quando pensi con il cappello bianco: sei come un computer, ragioni per fatti e dati, non dai giudizi personali, non interpreti.
  2. Come ti comporti: lo pensi tu o è successo? Quali informazioni abbiamo a disposizione? Quali dati? Quali informazioni ci mancano e come possiamo averle? Una ricerca di mercato dice che… Vediamo in sostanza come stanno le cose etc.

Quando formuli domande per ottenere delle informazioni devi essere certo di indossare tu stesso il cappello bianco. Devi essere convinto di voler comprendere meglio i fatti senza avere già in mente un’idea che vuoi confermare.

Il cappello rosso

Il rosso ci ricorda tutte le emozioni forti. L’entusiasmo, l’amore, la simpatia ma anche l’irritazione il nervosismo la rabbia… Per questo motivo il cappello rosso fornisce rappresenta l’EMOTIVITA’.

  • Quando pensi con il cappello rosso: ragioni per presentimenti, intuizioni, impressioni, non ti giustifichi e non hai bisogno di spiegare i motivi.
  • Come ti comporti: Formuli frasi come: Non chiedermi perché. Questa faccenda non mi convince, puzza. Questa idea non funziona, sarà un fallimento. Cosa ti preoccupa? Perché ce l’hai con me?

Il cappello rosso permette di cercare delle emozioni connesse a una certa situazione e ad esprimere dei sentimenti e dei pensieri che normalmente non potremmo esprimere in una zona neutrale, non giudicante, non conflittuale.

Il cappello nero

Il nero è il colore della negatività. Il cappello nero è quello del pessimismo, del perché una cosa non può essere fatta. È un pensiero logico e negativo, è l’avvocato del diavolo.

  • Quando pensi con il cappello nero: pensi alle cose che non vanno, pensi agli errori e ai rischi, individui le conseguenze negative, spieghi perché una cosa non funzionerà.
  • Come ti comporti: Formuli frasi come: abbiamo sempre fatto così, perché dobbiamo cambiare proprio ora? La mia opinione è negativa, tocca a voi convincermi del contrario. Perché questa idea dovrebbe essere migliore dell’altra?

Quando si analizza un’idea nuova, indossare il cappello nero per primo significa non farla andare troppo lontano. È chiaro che davanti a una novità, è più facile trovare i difetti che i pregi. E una volta che orientiamo la nostra mente in modo pessimistico sarà difficile trasformarlo in ottimismo. Quando si ragiona in termini creativi, meglio indossare prima il cappello giallo o verde!

Il cappello giallo

Il giallo è un colore solare. Il cappello giallo è quell’ottimista, di chi fa pensieri positivi e ragiona sul perché una cosa andrà bene.

  • Quando pensi con il cappello giallo: ti concentri sui vantaggi e le opportunità, sul pensiero fattivo e costruttivo, sei logico e realistico e allo stesso tempo ottimista.
  • Come ti comporti: Formuli frasi come: cerchiamo di essere costruttivi; quali sono le opportunità? Proviamo a considerare questo aspetto positivo perché…;

A differenza del cappello rosso, l’ottimismo del cappello giallo è motivato, razionale, ragionato. Il cappello giallo valuta la fattibilità e la bontà di un’idea e, nel processo creativo, va indossato dopo il cappello verde, perché razionalizza in modo positivo un’idea, spiegando le ragioni per cui potrebbe funzionare.

Il cappello verde

Il verde evoca l’immagine dell’erba e della crescita fertile e abbondante. Il cappello verde rappresenta la creatività e la nascita di nuove idee.

  • Quando pensi con il cappello verde: sei creativo, esci dagli schemi, hai un pensiero laterale, un nuovo approccio ai problemi, proponi alternative su alternative, sei portatore di cambiamento.
  • Come ti comporti: Formuli frasi come: cerchiamo di essere costruttivi, propongo di fare…; quali sono le opportunità? Proviamo a considerare questo aspetto positivo perché…;

È evidente che di per sé il cappello verde non basta a rendere le persone dei creativi. Ma almeno impone alle persone di provarci, di dedicare del tempo alla creatività. All’inizio probabilmente non sarò facile “produrre” idee creative, ma con il tempo e con l’esercizio la creatività arriverà. È davvero una questione di allenamento. Il cappello verde offre a chi non ha mai pensato di provare a essere creativo, una sorta di “motivazione artificiale”. “Ed è così che la creatività - come dice De Bono - cessa di essere un “lusso per pochi”.

Il cappello blu

L’azzurro è il colore del cielo, che sovrasta il mondo. Il cappello azzurro è il direttore d’orchestra nel percorso di organizzazione del pensiero e nell’uso degli altri cappelli. Di fatto è chi conduce, coordina gli altri e organizza i pensieri.

  • Quando pensi con il cappello blu: definisci qual è il problema, decidi chi indossa quale cappello, fai notare quando l’utilizzo del cappello è errato, fai rispettare le regole del gioco, riassumi e organizzi i pensieri fino ora emersi, controlli i risultati etc.
  • Come ti comporti: Formuli frasi come: come ci organizziamo? Cosa emerge da questo aspetto? Quando iniziamo? Come cominciamo a mettere in pratica questa idea? Che tempi ci diamo per metterla in pratica? Chi fa cosa?

È il cappello blu che definisce gli obiettivi e controlla che durante la discussione e lo scambio reciproco “non si esca dal seminato”. Il cappello blu dovrà inoltre riassumere quanto emerso, proporre un quadro complessivo e trarre delle conclusioni con le successive “action”. Chiunque può intervenire nella discussione con commenti o consigli da cappello blu, anche nel caso in cui il ruolo del cappello blu sia stato specificamente assegnato a una singola persona.

Immagina che un’intera organizzazione o gruppo di lavoro conosca e padroneggi il metodo dei 6 cappelli: “dai, togliti il cappello nero e dammi una opinione da cappello giallo”, “qui potresti provare a dire qualcosa da cappello verde…”… ogni confronto potrebbe diventare più costruttivo e creativo in un’atmosfera decisamente più distesa!

meeting aziendali e creatività

4. Impara una grammatica nuova: la provocazione (PO)

Strettamente connesso al pensiero del cappello verde e a come si sviluppa il pensiero creativo, c’è la tecnica della provocazione. Quello che Edward De Bono chiama PO (no, non dovete fatturare!). PO sta per “provocative operation”. Di fatto il PO ci permette di adottare il pensiero laterale e di uscire dalla logiche tradizionali e consuete del pensiero. Se volete potete definire il PO anche come un’idea folle.

Ma come si crea una provocazione?

Il Rovesciamento

Si ottiene una provocazione evidenziando lo svolgimento normale di una cosa e rovesciandola.

Per es. Svolgimento normale: I clienti pagano per andare in palestra.
Rovesciamento: La palestra paga i propri clienti per andare in palestra.

Questo potrebbe per esempio portare all’idea che se porti un amico, la palestra possa “regalare” ai propri clienti un mese in omaggio. Oppure potrebbe pensare di offrire ai clienti un kit completo brandizzato per fare sport in cambio di post stories su Instagram… e chissà quante altre idee…

Pesca una parola a caso

E' un altro metodo molto semplice di provocazione.

Consiste nella pesca di una parola a caso: si pensa a un numero, che corrisponde a una pagina del vocabolario. Lo si apre alla pagina e si pensa un altro numero che corrisponde alla riga della pagina. La parola che emerge (preferibilmente un sostantivo – se non lo è possiamo cercare il sostantivo presente più vicino a quella parola), dovrà essere associata al nostro tema.

Per esempio: palestra/lacrima. La lacrima mi suggerisce tristezza. La palestra potrebbe pensare di rivedere le proprie playlist in sala affinchè sia la musica stessa a motivare i clienti ad allenarsi, un po’ come accade per le “radio in store”, dove la musica diventa uno strumento di marketing per spingere all’acquisto.

A molti di voi sembrerà assurdo che la pesca di una parola a caso possa essere utile a trovare nuove idee e a sviluppare il pensiero creativo ma è proprio così perché ci propone un percorso alternativo, una strada che mai e poi mai il nostro pensiero avrebbe imboccato, aumentando esponenzialmente la possibilità di trovare nuove idee.

Allora cosa aspetti! Metteti alla prova insieme ai tuoi collaboratori e resterai stupito dei risultati!

Ti è piaciuto? Leggi il primo articolo sui soft skill!

Per approfondire

  • Creatività e pensiero laterale: Manuale di pratica della fantasia, Edward De Bono
  • Sei cappelli per pensare: Manuale pratico per ragionare con creatività ed efficacia, Edward De Bono
  • The Source: The Secrets of the Universe, the Science of the Brain, Tara Swart

29 - Come sviluppare i soft skill: la creatività

19 - Soft skills adattabilità flessibilità

21 - Marketing per Piccole e medie imprese